Parametri normati misurati

I parametri attualmente normati e costantemente monitorati dal CIPA sono: il particolato (PM10 ePM2.5), il biossido di azoto (NO2), l’ozono (O3), il biossido di zolfo (SO2), il benzene (C6H6). 
Le procedure di qualità applicate dal CIPA sono conformi a quanto richiesto dal D.Lgs 155/2010 e D.M. 30/03/2017 e permettono perciò un rigoroso controllo metrologico dei dati rilasciati da ogni analizzatore della rete CIPA.
La standardizzazione delle metodologie lavorative su scala europea, con significativa importanza data al corretto collocamento delle stazioni di monitoraggio che come rigoroso controllo metrologico, consente la confrontabilità dei dati prodotti dal CIPA verso gli enti pubblici ARPA Sicilia e LCC.

Biossido di zolfo (SO2)
Il biossido di zolfo è un gas incolore, dal caratteristico odore pungente, che si forma per ossidazione dello zolfo. Comunemente viene usato il termine generico di “ossidi di zolfo” (SOx).
Le principali fonti di emissioni di biossido di zolfo sono riconducibili all’utilizzo di combustibili fossili (carbone e derivati del petrolio) in cui lo zolfo è in natura presente come impurezza in concentrazioni piuttosto variabili. Non sono, però, da trascurare sorgenti di emissioni naturali (ad esempio i vulcani) la produzione di energia ed il traffico.
È un composto estremamente irritante per le mucose nasali e per le vie respiratorie superiori. L’azione principale operata ai danni dell’ambiente consiste nell’acidificazione delle piogge con la conseguente compromissione dell’equilibrio degli ecosistemi interessati.
Nella Tabella-1 sono riportati i valori limite e i valori guida per SO2, l’unica molecola solforata attualmente normata.


Tabella-1 I limiti e i valori guida per il biossido di zolfo (SO2)
DenominazioneValore di riferimento
Periodo di mediazione
Soglia di allarme (D.lgs. 155/2010)500 mg/m3
media oraria su 3 ore consecutive
Valore limite orario per la protezione della salute umana (D.lgs. 155/2010)
350 mg/m3
media oraria, da non superare più di 24 volte per anno civile
Valore limite giornaliero per la protezione della salute umana (D.lgs. 155/2010)
125 mg/m3
media giornaliera da non superare più di 3 volte per anno civile
Valori soglia (linee guida OMS) Non ancora approvata
500 mg/m3
10 minuti
20 mg/m3
24 ore



Ozono (O3)
L’ozono è un gas instabile scoperto nel 1840, ha un odore pungente caratteristico ed essendo fortemente ossidante è in grado di causare forte irritazione alle mucose e agli occhi. E’ un componente interamente secondario, cioè non viene emesso direttamente da sorgenti antropiche o naturali, ma si forma nella parte più bassa dell’atmosfera (troposfera) a seguito di reazioni chimiche che avvengono in presenza di forte insolazione e coinvolgono tra gli altri, ossidi di azoto NOX, alcuni composti organici volatili e il monossido di carbonio. I composti organici volatili precursori dell’ozono provengono in buona parte dall’utilizzo di solventi o da sorgenti naturali.
Nella Tabella-2 troviamo i limiti di legge (D.lgs. 155/2010) previsti per questo parametro oltre che i valori soglia consigliati dall’Organizzazione Sanitaria Mondiale (OMS).


Tabella 2 – Limiti del D.lgs. 155/2010 e indicatori OMS l’ozono
DenominazioneValore di riferimento
Periodo di mediazione
Valore obiettivo a lungo termine (OLT) per la protezione della salute umana (D.Lgs 155/2010)
120 mg/m3
media massima giornaliera calcolata su 8 ore nell’arco di un anno civile
Valore obiettivo per la protezione della salute umana (D.Lgs 155/2010)
120 mg/m3
Massima media giornaliera calcolata su 8 ore da non superare più di 25 giorni per anno civile come media su 3 anni
Soglia di informatione (D.Lgs 155/2010)
180 mg/m3
media oraria
Soglia di allarme (D.Lgs 155/2010)
240 mg/m3
media oraria
OMS – High level
240 mg/m3
media massima giornaliera su 8 ore
OMS – Interim target 1
160 mg/m3
OMS – Air quality guideline
100 mg/m3



Ossidi di azoto (NO2)
NO2 è da ritenersi fra gli inquinanti atmosferici più importanti, sia per la sua natura di gas molto irritante le mucose, sia perché dà inizio in presenza di varie concause, ad una serie di reazioni chimiche che portano alla formazione di sostanze inquinanti secondarie come, ad esempio l’O3 e il particolato. NO2 è responsabile di specifiche patologie a carico dell’apparato respiratorio con l’effetto di diminuire anche le difese naturali dell’organismo.
L’azoto è capace di generare molti ossidi, ma i più importanti sono NO e NO2 definiti NOX. Questi ossidi si formano durante un processo di combustione, sia quando viene utilizzata l’aria come comburente, come normalmente accade, sia quando i combustibili stessi contengono azoto (come, ad esempio, nel caso delle biomasse).
Per NO2 il numero di superamenti per l’anno 2021 relativamente al valore limite orario per la protezione della salute umana è stato pari a 0. Stesso risultato per gli Nox, 0 il numero dei superamenti per la soglia del livello critico per la protezione della vegetazione. Queste indicazioni forniscono informazioni concrete sullo stato della qualità dell’aria in riferimento alla concentrazione di biossido di azoto NO2. Nella Tabella-3 e Tabella-4 troviamo i limiti di legge (D.lgs. 155/2010) previstiper questo parametro oltre che i valori soglia consigliati Organizzazione Sanitaria Mondiale (OMS).


Tabella-3 limiti e valori guida per il biossido di azoto NO2
DenominazioneValore di riferimento
Periodo di mediazione
Valore limite orario per la protezione della salute umana (D.Lgs 155/2010)
200 mg/m3
media massima giornaliera calcolata su 8 ore nell’arco di un anno civile
Valore limite orario per la protezione della salute umana (D.Lgs 155/2010)
40 mg/m3
Massima media giornaliera calcolata su 8 ore da non superare più di 25 giorni per anno civile come media su 3 anni
Valori soglia (linee guida OMS)
200 mg/m3
media oraria da non superare mai in un anno civile
40 mg/m3
media annua


PMX – PM10
L’acronimo PMx indica un insieme di particelle (Particulate Matter), solide o liquide presenti in sospensione in aria. Con i termini PM10 e PM2,5, si vogliono indicare frazioni di particolato aero disperso aventi diametro inferiore a 10 e a 2,5 µm3. I componenti più importanti, in termini di massa,presenti sul particolato sono: i solfati, i nitrati, l’ammonio, il cloruro di sodio, le particelle carboniose, la polvere minerale e l’acqua. Possono essere originati da sorgenti naturali e da attività antropiche, principalmente gli allevamenti intensivi oggi sono considerati causa determinante di inquinamento da “polveri fini (PM2,5)” responsabili dello smog più dell’industria e più di moto e auto.
Per reazione tra gli ossidi di azoto (NOx) e il biossido di zolfo (SO2) viene a formarsi un particolato di origine secondaria, costituito da solfati, nitrati e sali di ammonio.

Come prima preannunciato, il particolato è caratterizzato e conosciuto in base al suo diametroaerodinamico:

  • PM10 cioè polvere aerodispersa avente diametro aerodinamico fino a 10 µm, è in grado dipenetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio.
  • PM2.5 cioè polvere aerodispersa avente diametro aerodinamico fino a 2.5 µm, è in gradodi penetrare all’interno dei polmoni ed i bronchi secondari;


la principale caratteristica della polvere fine o particolato atmosferico sta nel fatto che riesca apermanere a lungo in atmosfera comportandosi quasi come un gas trasportabile anche a distanza dal punto di rilascio. La polvere aerodispersa essendo in parte costituita anche da altri componenti importanti quali i metalli pesanti e gli idrocarburi policiclici aromatici spesso funge da vettore di queste sostanze aumentandone l’effetto nocivo della salute, infatti il PM2.5 è stato classificato comecancerogeno.


Tabella 5 Limiti e valori di riferimento per PM10
DenominazioneValore di riferimento
Periodo di mediazione
Valore limite per la protezione della salute umana (D.Lgs 155/2010)
50 mg/m3
Media giornaliera da non superare per più di 35 volte in un anno civile
Valore limite annuale per la protezione della salute umana (D.Lgs 155/2010)
40 mg/m3
Media annua
Valore di riferimento OMS Non ancora approvata
50 mg/m3
Media giornaliera da non superare per più di 3 volte in un anno civile
Valore di riferimento OMS Non ancora approvata
20 mg/m3
Media annua


Tabella 6 Limiti e valori di riferimento per PM2.5
DenominazioneValore di riferimento
Periodo di mediazione
valore limite annuale per la protezione della salute umana (D.Lgs 155/2010)
20 mg/m3media annua (a partire dal 01/01/20) Non ancora decretato, ma utilizzato
valore limite annuale per la protezione della salute umana (D.Lgs 155/2010)
25 mg/m
media annua utilizzata in precedenza
Valore di riferimento OMS Non ancora approvata
10 mg/m
media annua



Benzene (BENZENE, TOLUENE, ETILBENZENE, XILENI)
I BTEX sono naturali componenti del petrolio e vengono ancora oggi largamente utilizzati dall’uomo; ilcapostipite di questa famiglia è il benzene impiegato per produrre di tutto (gomme, lubrificanti,coloranti, inchiostri, collanti, detergenti, solventi e pesticidi, farmaci, fibre ecc). Il benzene è anche un componente delle benzine (fino all’1% in volume).
La sorgente più rilevante di benzene è rappresentata dal traffico veicolare, una quota proviene daemissioni le- gate ai cicli di raffinazione, stoccaggio e distribuzione delle benzine.
La capacità cancerogena del benzene è stata dimostrata scientifica- mente ed è stato classificato dalloIARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) in classe 1 (can cerogeno certo per l’uomo).
Il Benzene per la sua intrinseca e riconosciuta pericolosità è pratica- mente normato da tutte le leggi inmaterie di salute e ambiente.
Nel fumo di sigaretta è presente una quantità significativa di Benzene, tanto che l’abitudine voluttuaria al fumo rappresenta la principale fonte di esposizione.
Per altri composti aromatici che pure fanno parte dei BTEX non sono previsti limiti normativi poiché dagli studi disponibili si ritiene abbiano una tossicità più limitata. Per completezza di informazione, esistono delle linee guida riferite al parametro ambientale aria emanante dall’OMS, che indicano per il toluene un valore soglia di 260 μg/m³ come media su 7 giorni.
Per il Benzene il limite dettato dal D.lgs 155/10 prescrive una media annua di 5 µg/m3. Riportiamo la media annuale in riferimento al valore limite annuale e la concentrazione massima nell’ora.


Tabella 7 Limiti e valori di riferimento per il Benzene
DenominazioneValore di riferimento
Periodo di mediazione
valore limite annuale per la protezione della salute umana (D.Lgs 155/2010)
5 mg/m3
media annua
valore limite orario da non superare in zone industriali parametro raccomandato da ARPA Sicilia
20 mg/m3
Orario


Tabella 8 Limiti e valori di riferimento per il Toluene
DenominazioneValore di riferimento
Periodo di mediazione
valore limite annuale per la protezione della salute umana (D.Lgs 155/2010)
260 mg/m3
Media su 7 giorni


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